Trasformazioni naturali o artificiali?
A qualunque scala si prenda in considerazione la storia di questo sito, non si può fare a meno di notare il costante legame del ruolo tra il territorio e i suoi cambiamenti all’interno del quadro più vasto delle vicende storiche. Questa complessa relazione è stata analizzata attraverso lo studio del paesaggio antico, esito di fenomeni naturali e interventi antropici, questi ultimi strettamente dipendenti dalla funzione economica, politica e sociale, che il territorio in questione assolveva in un determinato periodo storico. In altre parole, in un’area costantemente soggetta a cambiamenti come quella di Mira, questa relazione si configura come un’alternanza di reazioni, naturali o artificiali, uguali e contrarie. La storia del monastero di Sant’Ilario si è rivelata direttamente legata alle caratteristiche del paesaggio e alla possibilità di sfruttamento che da esso ne derivava. Gli interventi umani, ovvero le trasformazioni che l’uomo ha realizzato nei secoli, i cambiamenti dei corsi fluviali e le massicce opere di bonifica hanno a loro volta innescato altri cambiamenti ambientali.
Il territorio attuale ci tramanda il palinsesto in cui possiamo leggere questi cambiamenti, e i valori espressi dagli stessi uomini, dagli stessi abitanti. Ripensare al legame inscindibile, ma combattuto, tra uomo e ambiente in queste aree potrà contribuire a un uso più consapevole del territorio?
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