Heritage
MOTIVAZIONI
Come #TEAM di ricerca siamo giunti a lavorare sul sito di Sant’Ilario sul territorio di Mira molti anni fa perché le fonti parlavano di un monastero proprio nell’entroterra, un vero distaccamento diretto del centro di potere che gravitava intorno al bacino di San Marco, ancora quando #VENEZIA non era la nostra Venezia… un luogo fondamentale per la ricerca archeologica, storica e delle #ORIGINI di una grande città.
Ma come si fa se si inizia a scavare in un’area in cui, certo, non ti aspetti di trovare evidenze monumentali, ma almeno delle strutture coerenti con la chiesa di quel #MONASTERO. Come fai, tu archeologo, quando capisci che la chiesa del monastero, che doveva essere grande quanto la basilica di Aquileia, con quei #MOSAICI e con quelle architetture per intenderci, è stata:
1) coinvolta dall’arrivo di un nuovo corso d’acqua, il #BRENTA, in quei territori per agevolare Venezia, rendendo un’area produttiva e coltivata completamente inospitale, e contribuendo al trasferimento dei monaci a Venezia; 2) gran parte di quella grande e bella chiesa è stata smantellata in antico, poi l’area livellata ed infine usata come cava fino agli anni ’70 del secolo scorso.
A volte queste ‘problematiche’ ti spingono ad allargare le tue #RICERCHE, a indagare la complessità di un territorio in tutta la sua #TOTALITA’, la sua evoluzione, può spingerti oltre i limiti e capire paesaggi più vasti. Il territorio di oggi è davvero completamente trasformato, bonificato e reso artificiale.
I nostri recenti studi dimostrano che qualunque periodo si prenda in considerazione, la storia di quest’area è connotata da un inscindibile #LEGAME tra #UOMO e #AMBIENTE, proprio come oggi. #NEWTON aveva ragione quando diceva che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Ciò che è straordinario è che stiamo parlando dello stesso luogo scelto dal #PALLADIO per costruire una delle sue magnifiche ville, #VILLA FOSCARI e che quasi a contrasto oggi tiene sullo sfondo uno tra i più grandi #POLI INDUSTRIALI del Nord-Est e alle spalle di tutto, la causa di tutto: VENEZIA e la sua #SALVAGUARDIA.
Paesaggi Artificiali a Venezia, parla di proprio questo.
OBIETTIVI
Come valorizzare la #COMPLESSITA’, come sensibilizzare le persone verso la comprensione delle particolari caratteristiche del paesaggio? Come donare un’#IDENTITA’, innanzitutto #VISIVA al #PATRIMONIO #CULTURALE del territorio, o meglio del paesaggio, così come inteso nella nella Convenzione Europea del Paesaggio del 20 ottobre del 2000 (traduzione contenuta nella legge di ratifica ed esecuzione della Convenzione del 9 gennaio 2006 n. 14): “una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni”, da cui deriva che i Beni Paesaggistici, categoria in vigore nel Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (artt. 2 e 134 del d.lgs. 22 gennaio 2004 n. 42, come modificato dal d.lgs. 24 marzo 2006 n. 157 e dal d.lgs. 26 marzo 2008 n. 63), costituiscono una componente irrinunciabile per la valorizzazione del Patrimonio Culturale. Come lasciare un’ #EREDITA’, come raccontare il passato, come creare una comunità di persone in grado di viverlo?
STRATEGIE DIGITALI
Siamo quindi lontani dalla ricostruzione virtuale. Abbiamo un territorio stravolto, reso #INVISIBILE, ma degno di ospitare i più grandi #ARTISTI e #LETTERATI della storia, la #RIVIERA del #BRENTA. Grazie alla ricerca abbiamo però il copione che produce gli eventi e cioè il generatore della storia, il suo meccanismo, il suo funzionamento. E’ come avere il diario di Anna Frank, una storia scritta da chi la stava vivendo, una percezione non filtrata di quello che è successo.
E’ il momento di concentrarci sui tre #MOCKUP:
1) Partiamo dal demo più semplice per definire un concetto, lavoriamo sulla mentalità. Secoli fa Aristotele diceva che l’anima non pensa mai senza immagini. Oggi sono le ricerche nel campo della #NEUROSCIENZA che lo dicono e mostrano che le persone ricordano di più ciò che vedono e vi reagiscono anche in modo più efficace: vedere per credere. Gli #STIMOLI positivi rinforzano il comportamento, mentre quelli negativi te lo cambiano. Il cambiamento di #MENTALITA’ può essere anche rapido e originato spontaneamente dentro ognuno di noi. Quindi perché non stimolare il senso di #APPARTENENZA ad un territorio con questa strategia.
2) Se continuiamo a viaggiare nella mentalità delle persone arriviamo al secondo demo. Questa volta la demo è per trasmettere un #VALORE. Pensate se addirittura a ogni linea che si espande in altezza corrispondesse davvero un valore, un dato, creando un semplice algoritmo, un’equazione con valori basati su livelli idrometrici, percentuali di innalzamento del livello del mare, tassi di sprofondamento del terreno, come se tutto fosse calcolato e non astratto. Oltre a vedere il colore dell’acqua qui avresti addirittura il risultato di una vera espressione matematica, e quindi la vera #ESSENZA di un territorio.
3) L’ultimo demo rappresenta la nostra condizione attuale. Qui sono i dettagli a fare la differenza, a dare un valore aggiunto al #COLLEGAMENTO tra #PASSATO e #PRESENTE. Sono stati utilizzati dati storici, cartografici, dati dai sondaggi geologici, dati di C14, il lavoro di una vita di alcune persone!
Per concludere, i 3 mockup insieme raccontano una #STORIA. Ed è importantissimo perché dobbiamo ricordarci che le idee vanno, le storie restano e poi perchè così raccontiamo anche una storia diversa da quella scritta sui libri, è quello che fa la ricerca d’altra parte. D’altra parte per spodestare una storia ci vuole solo un’altra storia.